Cibi ad alto rischio

L’allergia alimentare si sviluppa quando il nostro sistema immunitario inizia ad essere disorganizzato e ad attaccare alcune proteine alimentari normalmente innocue.

La reazione allergica è una reazione immunitaria a sostanze normalmente innocue che il nostro corpo percepisce come pericolose. L’intolleranza invece è dovuta ad una carenza enzimatica (tipico esempio è l’intolleranza al lattosio dovuta alla carenza dell’enzima lattasi) o a meccanismi farmacologici o tossici.
Alle persone con allergie alimentari molto gravi, il contatto anche solo della bocca con piccole quantità di cibo può causare bruciore, rigonfiamento della lingua, edema (gonfiore) della gola che può portare al soffocamento, vomito, orticaria, pomfi diffusi, respiro affannoso e sibilante (asma), calo della pressione arteriosa e collasso cardiocircolatorio. Per queste persone potrebbe essere pericoloso inalare o avere piccoli contatti con l’allergene (per esempio odorare l’ingrediente, ricevere un bacio, dare una stretta di mano).

Questa reazione è detta di anafilassi o shock anafilattico ed, in assenza di una iniezione immediata di adrenalina, può portare ad esiti gravi come la morte.

L’allergia alimentare colpisce il 6/8% dei bambini ed il 2% della popolazione adulta senza distinzione di razza. Bisogna ricordare che, purtroppo, ogni anno centinaia di persone muoiono per reazioni allergiche verso alimenti comuni e che altrettante vengono salvate somministrando tempestivamente l’adrenalina.

Anche se ogni cibo può essere un potenziale allergene per l’organismo, si è visto che nel 90% dei casi le reazioni allergiche sono causate da:

LATTE
UOVO
GRANO
ARACHIDI
NOCI, NOCCIOLE, ecc.
SOIA
PESCE
CROSTACEI
MOLLUSCHI
SEMI DI SESAMO
FRUTTA
VERDURA
SEDANO
SENAPE
LUPINI
ADDITIVI